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AFRO '80

LA STORIA

 

 

 

 

In Italia nasce alla fine degli anni '70 il genere musicale "Afro" così chiamato da noi che abbiamo vissuto quel preciso periodo.

Non si conosce con esattezza come e perchè questo genere sia stato battezzato così, ma certamente il nome "Afro" non fa capire con esattezza di cosa si tratti. Quando ai giorni nostri parlo di "FESTA AFRO" la quasi totalità delle persone pensa a musica con radici e sonorità Africane ed invece io intendo una mescola di Elettronica, Funky, Jazz, Brazil, Soul, Africa, Rock e chi più ne ha più ne metta.  Altra caratteristica importantissima del genere era la spesso NON corretta esecuzione dei pezzi alle velocità esatte, in parole povere molti 45 giri venivano suonati a 33 e viceversa rendendo la musica molto più d'effetto e facendo diventare ballabili anche canzoni che non lo erano. Un esempio per tutti può essere "Eyes of a stranger" dei Payolas che in originale è lentissima mentre suonata a 45 giri diventa ballabilissima oltre che molto bella.
Voi mi chiederete "che cc'azzecca questo con l'Afro?" , in effetti nulla e come vi dicevo le origini non sono certe ma a noi poco importa questo; quello che è importante è comprendere l'aria che si respirava in quegli anni dove una Vespa cosparsa di adesivi Cosmic/Typhoon e completa di stereo e portapacchi veniva caricata di sacco a pelo e costretta a percorre qualche centinaio di Km per raggiungere la meta ambita che poteva essere appunto il Cosmic di Lazise sul Lago di Garda, il Typhoon a Gambara nel bresciano oppure scendendo più giù sino a Rimini al Melody Mecca e via dicendo...
Non era solamente la Vespa ad essere il mezzo di trasporto utilizzato da quel "Popolo" ma anche Citroen DS, 2CV, Diane6 e Renault 4 spesso complete di tendine e sempre con adesivi e mega impianto stereo. Molti di questi viaggi non terminavano neppure nelle Discoteche prescelte ma si fermavano prima nel loro parcheggio o poco lontano dove venivano quasi "attrezzati" dei campi hippie molto easy... l'importante era incontrare vecchi e nuovi amici ed ascoltare le cassette preferite.
Chi riusciva a sintonizzarsi (ai tempi non era scontato) ascoltava Radio Azzurra di Montichiari (BS) che oltre ad una programmazione "Afro" promuoveva manifestazioni e serate.
Voglio infine ricordare qualche nome di chi ha fatto la storia di questo genere oltre ai due più famosi e cioè Daniele Baldelli e Beppe Loda:
TBC, l'Ebreo, Mozart, Spranga, Rubens, Meo, Pery, Fabrizio Fattori, Lodola, Joele, Marco Maldi, Rudi Franceschi e molti altri più o meno famosi ma che hanno ugualmente contribuito a scrivere la "Storia dell'Afro".

Due parole anche su quello che è avvenuto dalla fine degli anni '80 ad oggi.
Quello che viene propinato oggi è un mescolone di canzoni molto più veloci rispetto alle origini, con percussioni molto marcate, vicine al latino americano e molto come dire, BRUTTE...


L'Afro è morta, viva l'Afro!

 

Roby mettelamusica

      

 

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